Storia dei Tarocchi

Storia dei Tarocchi

La storia dei Tarocchi ha origini incerte. Molti studiosi fanno risalire la loro creazione già ai tempi degli Egizi ma, in realtà, molto probabilmente i primi mazzi di carte sono stati creati in epoca medievale. Infatti, almeno fino alla fine del XIV secolo, non si trova traccia di notizie riguardanti i Tarocchi. In base ai documenti in mano agli storici, il periodo storico che riporta informazioni sui cosiddetti “giochi di carte”, risalgono alla prima metà del ‘300.

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Partendo da Alfonso XI di Castiglia nel 1332, che vieta il gioco di carte in generale e passando attraverso Firenze nel 1376, dove si comincia a parlare di un certo gioco di carte chiamato “I Naibi” (tra l’altro sottoposto a tassazione!), scorriamo gli eventi trovando notizie dei Tarocchi a Basilea, Parigi, Zurigo, Bologna, Milano, Ferrara, Roma. Una nota interessante si trova nel 1540, a Rouen, in Francia, dove viene fondata per la prima volta una comunità di Maestri Cartai. Ed è così che, nel 1582 a Parigi viene ufficialmente citata la professione di “Maestro Cartaio” e, contestualmente, applicata il primo Bollo d’Imposta sulle carte.

A seguire, nel 1628, corporazioni simili si anche in Inghilterra mentre nel 1636 Luigi XIII di Francia ordina che i Marchi dei Maestri Cartai, siano depositati in un apposito luogo. Arriviamo verso la fine del 1600, per l’esattezza nel 1670 circa, dove vediamo realizzate le Minchiate Fiorentine, un mazzo di 97 carte composto da 19 Arcani Maggiori e 78 carte suddivise in segni zodiacali, elementi, virtù teologali e virtù cardinali.

E’ in questo periodo che compaiono i primi mazzi dei Tarocchi con le caratteristiche di quelli più vicini a noi; i Tarocchi di Grimaud, di Bourdel e il mazzo di Tarocchi per eccellenza, I Marsigliesi.  Numerosi artisti, esoteristi e studiosi, hanno poi rielaborato nel tempo i simboli e gli archetipi contenuti nelle Lame dei Tarocchi; nella sezione Mazzi dei Tarocchi, spiegheremo le caratteristiche dei mazzi di carte più famosi.

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